Alessandro Gallucci, Bozzetto per il rifacimento di un rosone del Duomo di Pesaro distrutto durante il bombardamento del 28 agosto 1944.

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Alessandro Gallucci, Bozzetto originale per un rosone del Duomo di Pesaro. Tempera su carta. Diametro cm 56. Rappresenta la Santa Casa di Narareth. Opera non firmata. Cfr. Alessandro Gallucci, Le vetrate dell’abside del Duomo di Pesaro. Pesaro, 1994: La mattina del 28 agosto un bombardamento aereo alleato, colpì in pieno centro storico ormai deserto, determinando con la sua forza distruttiva non pochi danni in particolare alla Cattedrale, al Santuario della Madonna delle Grazie ed agli edifici prospicenti la Piazza Vittorio Emanuele (oggi piazza del Popolo), e mutilando di una mano la statua di Gioacchino Rossini. A subire le conseguenze dell’improvviso e violento spostamento d’aria causato dalle bombe cadute nelle immediate vicinanze furono anche le cinque vetrate con decorazioni a colori che, ornano l’abside della Cattedrale (…) Alcibiade della Chiara ebbe il merito di richiamare sulle vetrate del Duomo sin dal 1947 l’attenzione dei frequentatori del suo “cenacolo” (la sua bottega in via  Rossini era quotidianamente frequentata da personaggi di spicco quali Alessandro Gallucci, Aldo Pagliacci, Achille Wildi, Niino Caffè, Bruno Baratti, Fabio Tombari, Dino Garrone, ecc.) e in particolare dell’amico Alessandro Gallucci, nella viva speranza di poterlo indurre ad assumere un interessamento e un impegno (…) Nei primi mesi del 1948 Alessandro Gallucci ricevette il compito di provvedere alla stesura dei bozzetti. Gallucci si mostrò ben lieto di poter offrire la sua opera ad una iniziativa nella quale profondamente credeva (…) Nel 1949 i bozzetti vennero portati a Milano ed affidati alla ditta G. Bertuzzi altamente specializzata per la lavorazione del vetro a colori (…). La cerimonia inaugurale delle vetrate fu fatta il 24 settembre 1950 (festa del Santo Patrono San Terenzio). Questo bozzetto non è stato poi realizzato in vetro. In ottimo stato di conservazione.

Alessandro Gallucci (Pesaro 1897-1980) Esponente di primo piano della “scuola pesarese”, databile al cinquantennio 1920-1970 ha espresso il suo talento come pittore e incisore. Dal 1926 al 1948 ha partecipato a tutte le edizioni della Biennale d’Arte veneziana, nell’ambito della quale, nel 1942, ha anche avuto l’onore di una personale.

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