Attilio Antibo, Piatto.

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Attilio Antibo, Piatto. Terracotta. Anni ’70. Diametro cm 49, altezza cm 12. Non marcata. Un piccola sbeccatura. Disponibili via e-mail ulteriori fotografie. Cfr. Emanuele Gaudenzi, Novecento. Ceramiche italiane. Volume 3. Faenza, 2003. Attilio Antibo (Savona 1930 – 2009) Scultore e ceramista operante nella città natale, già insegnante al locale Istituto Tecnico Industriale, si dedica alle creazioni fittili dal 1973, materia ci si avvicinò dopo avere frequentato un corso alla scuola “La Pace” di Albisola sotto la guida di Mario Anselmo. Delle sue precedenti ricerche – strutture snodabili, sculture in ferro ed assemblaggi di “oggetti trovati”, suggestionate dal movimento New Dada-, se ne ebbe eco nelle prime ceramiche, con composizioni alimentate da un’arte concettuale sospesa fra visione primordiale e slancio iper-tecnologico. Pienamente autonomo e ormai svincolato dalle precedenti esperienze, appare invece il linguaggio inaugurato con la serie degli “Strumenti votivi”, risalenti ai primi anni Ottanta, in cui sembrò prendere il sopravvento la componente ludica e la visione fiabesca, attuata sempre tramite una continua sperimentazione procedurale e materica. Dal 1974 – anno della prima personale a Savona ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero, segnalandosi come uno dei grandi maestri della ceramica contemporanea (Roma, Tokio, 1976; Firenze, New York, 1977; Milano, Genova, 1978; Ferrara, 1983; Triennale di Milano, 1984; Giappone, 1992; Perugia, 1996; Nizza, 2000).

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