Francesco Carnevali, Disegno. Alberi.
Francesco Carnevali, Disegno originale su carta. Senza titolo. Dimensioni cm 25 x 17. Non firmato. Autentica su foto degli eredi Carnevali. Disegno incorniciato. Esposizioni: Francesco Carnevali, Schizzi figure figurine. Libreria di Frusaglia – Pesaro, 19 giugno – 10 luglio 2010. Dal testo di Grazia Calegari: La mostra comprende disegni inediti, eseguiti all’incirca dagli anni 30 agli anni 50-60 del ‘900. Nella libreria di Frusaglia è possibile da oggi vedere opere che aggiungono, alla figura già conosciuta dell’artista, la freschezza di studi di corpi umani maschili e femminili, di animali, di alberi, di piante e fiori, schizzati di getto, spesso eseguiti dal vivo dentro le pareti della casa e dello studio, o destinati anche come “prime idee” a finire in composizioni più elaborate, in scene d’illustrazione. Sono studi che bene dimostrano l’abitudine minuziosa all’analisi, l’incantevole bravura riscontrata in pagine di antichi codici miniati e rielaborata da Carnevali attraverso l’amore per la pittura fiamminga, per gli affreschi urbinati dei Salimbeni nell’oratorio di San Giovanni e per la predella di Paolo Uccello. Ma credo che il riferimento più generale sia il mondo poetico di Giovanni Pascoli, la precisione amorosa dei particolari da chiamare e rappresentare per nome, la quotidianità delle cose che assume una grandezza semplice e sublime, l’inviolata dimensione dell’infanzia.
Francesco Carnevali (Pesaro 1882 – Urbino 1987) Ha frequentato a Pesaro il Liceo classico e contemporaneamente la Scuola serale di arti e mestieri in via Giordano Bruno. Si è poi iscritto all’Istituto di Belle Arti di Urbino che ha frequentato dal 1912 al 1915, quando è partito per la prima guerra mondiale dalla quale è stato congedato per malattia nel 1916. Trasferitosi a Roma, ha collaborato con varie riviste come “Il Giornalino della Domenica”, il “Corrierino” di Milano, la “Lucerna” di Ancona, la “Festa” di Milano-Bologna. Nel 1943 è nominato direttore dell’Istituto d’arte di Urbino, la Scuola del Libro, dove è stato anche insegnante a partire dal ‘25, ed imprime alla scuola, fino al 1967, un ruolo determinante per l’illustrazione e la decorazione del libro, con numerosi allievi che ne vengono formati e diventano a loro volta protagonisti, e che è impossibile elencare. Della sua sterminata attività di illustratore, vanno almeno ricordati i disegni per Il bugiardo di Goldoni, la Didone abbandonata del Matastasio, Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, il Guglielmo Tell di Schiller, e soprattutto quelli per opere di Giovanni Pascoli e Giuseppe Fanciulli. Francesco Carnevali, tra Urbino e Pesaro, è stato ispiratore e guida di alcuni protagonisti del 900 come Mariotti, Gallucci, Cancelli, Wildi, Caffè, Zicari, Santa Mancini, Bettini, Della Costanza, Pagliacci. E va ricordata anche la sua produzione letteraria, come Cento anni di vita dell’Istituto d’arte di Urbino (Urbino, 1961), Favola di un luogo della terra (Urbino, 1972), Testimonianza per Fernando Mariotti pittore pesarese (Urbino, 1971), Indizi e indicazioni (Urbino, 1976).
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