La nuova Pittura Tedesca. Studio Marconi. Documenti 8.
La nuova Pittura Tedesca. A cura di Johannes Gachnang. Studio Marconi. Documenti 8. Milano, Marzo-Aprile 1982. Dimensione 27×21 cm. Fascicolo di 8 pagine con copertina e una carta sciolta editoriali. Riprodotte nel testo a colori e in bianco e nero le opere di: G. Baselitz, J. Immendorff, A. Kiefer e altri. In ottimo stato.
La nuova pittura tedesca – “Una buona opera d’arte è nazionale, ma l’opera d’arte nazionale è brutta”. Di Johannes Gachnang -All’inizio: Berlino. Lautréamont, Artaud così come artisti quali Derain, Balthus e Gruber o ancora Fautrier vi erano, all’inizio degli anni Sessanta, al centro delle discussioni. Di questo stato d’animo, la retrospettiva Jean Paulhan à travers ses peintres (Parigi 1974) rese conto in modo affascinante: sottolineò l’eccezionale continuità, la concentrazione che costituiscono per noi oggi le caratteristiche esemplari di questo periodo — della nostra epoca. Le discussioni giravano ugualmente intorno alla pittura di Stringberg e di Schoenberg, ai disegni di Hill e di Josephson, opere che la mia generazione scoprì per conto proprio, contemporaneamente a L’entrata di Cristo a Bruxelles di Ensor, in occasione dell’esposizione che il Consiglio d’Europa consacrò alle Sources du XX siede (Parigi, autunno 1960). Questa eccezionale esposizione mostrava, quasi in tutta la sua estensione, l’apporto creatore degli anni 1884-1914. Capitale tradizionale delle arti, Parigi, lo si vede, continuava in quegli anni a giocare il suo ruolo, alimentava da noi il dibattito artistico e sembrava incontrare gli interessi specifici tedeschi. (Cfr. prima pag. del fascicolo “La Nuova Pittura Tedesca”)
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