Luigi Paolucci, Flora marchigiana. Pesaro, 1891.

Luigi Paolucci, Flora marchigiana ossia revisione sistematica e descrittiva delle piante fanerogame spontanee finora raccolte nella regione delle Marche oltre quelle più estesamente coltivate e che talora inselvatichiscono. Pesaro, Federici, 1891. 2 volumi (testo + atlante) in-8 (cm 28 x 20), brossura editoriale, pagine XXV-626 + atlante composto da 45 tavole litografiche. Edizione originale per questo fondamentale contributo sulla flora marchigiana. Retro della copertina mancante e difetti al dorso del volume di testo. Atlante quasi completamente sciolto. Modesto esemplare da studio. Disponibili via e-mail ulteriori fotografie.

Luigi Paolucci (Ancona 1849 – 1935) Naturalista. Figlio di un veterinario, segue gli studi paterni laureandosi nel 1870 e dedicandosi all’insegnamento. Nel 1875 insegna alla scuola veterinaria occupandosi di botanica, zoologia, paleontologia, mineralogia, fauna marchigiana, vasti interessi, che lo portarono a potenziare il gabinetto di storia naturale presso l’Istituto Tecnico di Ancona, fondato da Francesco de Bosis. Si occupa in particolare di catalogare la flora marchigiana, redigendo un erbario, tuttora utilizzato in campo scientifico, da titolo la Flora marchigiana, cui seguono, tra il 1890 e il 1901, l’Avifauna  migratrice, Le Piante fossili dei gessi di Ancona, I funghi mangerecci, e altri studi. Appassionato dilettante di linguistica, si occupa di interpretare il significato del canto degli uccelli, abbozzando sulla base delle idee del linguista Max Muller una sua originale teoria (Studi di psicologia comparata. Il linguaggio degli uccelli), pubblicata nel 1882-83 sulla “Rivista di filosofia scientifica”. Per le sue ricerche tenne contatti e rapporti con i più importanti scienziati del suo tempo, tra i quali Darwin. Fu insignito di diverse attestazioni delle società scientifiche, tra le quali l’Accademia dei Lincei. (Dal Dizionario Biografico dei Marchigiani. Ancona, 2002).