Paracarri. Michele De Cristofaro / Gillo Dorfles / Enzo Belfanti. Imago n. 12, novembre 1968.
Paracarri. Fotografie di Michele De Cristofaro / Testo di Gillo Dorfles / Progetto di Enzo Belfanti. Contenuto nella rivista “Imago. Proposte per una nuova Immagine”, n.12 del novembre 1968. Milano, Edizione della Bassoli Fotoincisioni, 1968. Dimensione 30×24 cm. (90×30 cm.). Pieghevole a quattro ante con trasformazioni al tratto, su carta patinata da un lato e opaca dall’altro. Contiene, insieme a una serie di fotografie di Michele De Cristofaro, un bellissimo testo di Gillo Dorfles. La penna felicissima della studioso in poche righe ci apre mondi interi, dall’India alla Pianura Padana per raccontarci del destino dei paracarri, “simulacri di un’epoca che sta scomparendo”. Un esercizio – e insieme una lezione – di stile. In ottimo stato. (NF85)
E dunque che cos’è «Imago»? Non è facile dirlo: una rivista, un house organ, un campionario di eccellenza grafica, un repertorio di immagini, un luogo d’incontro, un laboratorio di sperimentazione tecnica e creativa o anche altro? «Imago» stessa non si mostra con «propositi di chiarezza»: prima si nasconde, poi, una volta aperta, esplode, si esprime in infinite forme e infine si perde, si frammenta – oppure si trasforma a ogni nuovo tentativo di avvicinarla. — Giorgio Camuffo. Con i suoi quattordici numeri pubblicati tra il 1960 e il 1971, «Imago» è un’impresa editoriale che non si lascia racchiudere in facili definizioni: un’avventura culturale nella Milano degli anni Sessanta, che in questo volume a cura di Giorgio Camuffo viene per la prima volta raccontata e documentata per intero.
Nata dall’incontro tra il progettista grafico Michele Provinciali e Raffaele Bassoli, titolare della Bassoli Fotoincisioni, «Imago» è formalmente una rivista aziendale, prodotta per mostrare quanto di meglio è al momento reso possibile dalle tecniche di riproduzione di immagini e testi.
Ma è anche un’«isola felice» di libera sperimentazione, dove figure del mondo dell’arte e della comunicazione visiva – tra cui Max Huber, Giancarlo Iliprandi, Bruno Munari, Remo Muratore, Armando Testa, Pino Tovaglia – dialogano con nomi importanti della critica artistica e della letteratura, come Dino Buzzati, Piero Chiara, Giuseppe Pontiggia, Mario Soldati. «Imago» diventa così testimonianza del ruolo dei grafici tra boom economico e contestazione, delle tendenze artistiche dell’epoca, del rapporto che si sviluppa in quegli anni tra industria e cultura.
Le fotografie che documentano ogni stampato mettono in luce la straordinaria varietà dei lavori che «Imago» racchiude, oltre all’importanza della dimensione fisica ed “esperienziale” dei contenuti, mentre i numerosi racconti e aneddoti trasmettono lo spirito che ha animato questo progetto artistico collettivo.
Bibliografia:
Imago 1960-1971. Una Rivista tra Sperimentazione, Arte e Industria. A cura di Giorgio Camuffo. Mantova, Corraini Edizioni, 2021, pag.325, 338; sito internet Corraini.com.
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