(stampato su carta gialla – medicina) Parole indiritte a’ suoi discepoli. Bologna, 1840.

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Parole indiritte a’ suoi discepoli del Professore Vincenzo Valorani (Professore di Medicina Teorico-Pratica) nel terminare l’anno scolastico 1838. Bologna, Tipi della Volpe e del Nobili, 1840. In-8 (cm 22 x 14,5), brossura editoriale muta, pagine 29 (1) stampate su carta giallo limone. In ottimo stato – disponibili via email ulteriori fotografie.

Vincenzo Valorani (Cantiano, 1786 – Offida, 1852) Medico, letterato. A soli due anni si trasferì a Offida e a dodici anni venne messo nel seminario di Jesi, dove si applicò agli studi umanistici e filosofici. Nel 1808 si iscrisse alla facoltà di medicina all’Università di Bologna. Esercitò per molti anni la professione in Bologna, a Roma e in molti centri marchigiani. Nel 1817 la Commissione di Sanità bolognese fu incaricata di inviare a Ascoli Piceno un medico di valore che si adoperasse a contenere l’epidemia di tifo. Fu scelto il Valorani. L’anno successivo fu fatto egualmente il suo nome per sostituire il posto occupato dal Borsieri in Faenza. Nel 1824 Leone XII volle intraprendere la riforma degli studi universitari; per l’occasione il Valorani venne ufficialmente chiamato a fare parte del Collegio Medico-chirurgico Bolognese. Nel 1831 occupò la cattedra di medicina teorico-pratica lasciata dal celebre Tomassini.

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